martedì 2 febbraio 2010

parole, parole, parole

Due mesi di assenza. e non ho scritto nulla il Giorno della Memoria.
Forse sono vuota come tutte le persone che da sempre ho criticato, snobato, evitato.
Di opinioni ne ho tante profonde o meno. Il problema che ho incontrato a metterle nella gigantesca piazza che è la rete è stata la violazine della privaci della mia mente e la mia poca diplomazia. O meglio, la poca dimenstichezza che ho nel parlare con persone che non guardo in faccia. Mi p'iace saèere con chi sto parlando: per capire fino a che punto posso spingermi: essere completamente sincera? no?Le persone si offendono facilmente, soprattutto quando non capiscono, o non ci si spiega bene. Crea molti fraintesi, la rete. Per un carattere sanguigno come il mio non è facile aspettaredi scrivere premere tasti su tasti per far arrivare la mia risposta a destinazione. Eppure dovrebbe essere colloquio....ma i tempi sono più lunghi...e io non riesco ad aspettare, quindi semplicemente rinuncio a farlo.
Mi è stato detto che scrivere in modo diretto, quasi parlato, mi avrebbe aiutato a rendere il mi scrivere più quotidiano, disteso.
Questo è il risultato: sto facendo un monologo.. senza fili che tengano unite tutte le frasi...tra poco andranno ognuna per conto proprio....e nessuno ci capirà più niente.