venerdì 6 novembre 2009

"Tutti gli uomini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri"

"Tutti gli uomini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri" George Orwell.
Sono atea e non voglio vedere crocifissi nei locali pubblici.
In questi giorni è stato detto "è così da sempre perchè dovrebbe cambiare?".
Perchè sono stanca di essere "meno uguale".
Sono atea e non voglio più vedere crocifissi nei locali pubblici.
Non voglio entrare in un tribunale vedere il crocifisso e solo dopo la scritta "la legge è uguale per tutti".
Non voglio entrare in un' aula vedere il crocifisso poi parlare di educazione civica, etica.
E' un controsenso.
Non nascondiamoci dietro un dito dicendo che "sono tradizioni ITALIANE". E' vero è tradizione che ci siano crocifissi ovunque. E' una tradizione lagata al fatto che prima era impensabile che in Italia ci fossero persone che la pensavano diversamente dai cattolici .Tutti erano cattolici, che volessero o per imposizione, ma le tradizioni si cambiano e fortunatamente si posso cambiare. Altrimenti siamo reazionari, e mi permetto, bigotti. Perchè i tempi sono cambiati, le persone sono cambiate, la popolazione è cambiata. Forse dovremmo cambiare tutti.
Mi chiedo come si sentirebbe un cattolico ad entrare in un tribunale di un paese arabo e vedere sopra il banco del giudice la mezzaluna, simbolo dell' Islam, e la scritta in arabo "la Legge è uguale per tutti". Cosa è più riconoscibile un, simbolo (la croce, lamezzaluna) o una scritta in una lingua che non è la tua?......
Scommetto che quella persona tornerebbe nella sua amata patria e si lamenterebbe della parzialità della giustizia dei paesi arabi.
Io ci penserei prima di aggrapparsi alle tradizioni......

10 commenti:

  1. Ciao, non ti sembra di essere un pò troppo intransigente?
    Io concordo con tutto quello scrivi ma so che viviamo in un paese che ha nelle radici della propria cultura la religione cattolica e che quindi deve farci i conti.La laicità nel nostro paese è ancora lontana ma io spero che, a piccoli passi, riusciremo un giorno a far si che la fede ,in qualsiasi religione, sia soltanto un fatto privato che non condiziona le persone che quella fede non hanno.
    Ho letto i titoli dei tuoi libri cult e mi sono chiesta come mai non c'è "Bastogne" di Brizzi?
    Baci Daniela nonchè tua mamma

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  2. brava viola... basta con questa religione ovunque, in qualunque forma e di qualsiasi forma, dobbiamo alzare la voce, dobbiamo unirci, dobbiamo lottare, dobbiamo scavalcare il muro, dobbiamo abbattere la cortina della ch...

    ah scusate devo scappare, devo andare in parrocchia a ritirare il certificato di cresima per fare da padrino a mio cugino.

    abbracci
    Giù

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  3. Rispondendo a Daniela nonchè mia mamma:
    Sono un po' troppo intransigente?...forse si...credo però che essendo troppo accomodanti nei confronti di questo tipo di cose, si lasci troppo spazio ad alcune persone di credere che non sia importante cambiare, e che, quindi, "possa continuare ad essere così" come lo è sempre stato.
    Non ti piacerebbe una società nella quale non devi firmare un certificato nel quale dichiari che tuo figlio NON parteciperà alle lezioni di religione? In quella società la religione, qualunque religione, sarebbe una "opsione" non un dato di fatto dal quale tu ti dissoci, come adesso.
    A me piacerebbe, lo Stato laico,
    nel quale non si debba lottare per diritti che dovremmo avere "di diritto".
    Forse non sono intransigente, forse solo un po' frettolosa.
    E' vero dovremmo aspettare che tutti siano pronti...E se pronti non lo saranno mai?
    Viola

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  4. brtava Viola! sii intransigente ... mentre leggevo il tuo post e il riferimento alle origini cattoliche italiane mi sono messo a pensare che io sono italiano e mi sento italiano e da quasi trent'anni vivo in Italia eppure non sento minimamente le orgini cattoliche di questo paese se non quando mi vengono imposte.

    sinceramente non me ne frega molto se il crocefisso sta sui muri oppure no se la gente lo indossa mentre fa lezione o no. credo che ognuno pensi già da se con la propria testa abbastanza e che l'educazione familiare in un modo o in un altro sia già sufficiente a plasmarci nel bene e nel male.

    però trovo anche io questo appellarsi alle orgini cristiane di questa nostra bella e sventurata Italia un arrampicarsi sugli specchi di una società vecchia che non riesce a mutare ad acettare il diverso da se e a guardarsi in giro ...

    questa società sta cambando e prima o poi dovremmo ridiscutere del crocefisso come dovremmo ridiscutere delle adozioni alle coppie gay e al loro possibile matrimonio (temi di cui vorrei sentirti parlare mia cara amica)

    non perdiamo queste belle occasioni di mutare in meglio il nostro bel Paese

    il crocefisso per come lo ho sempre vissuto io è sempre stato un simbolo di divisione: o da una parte o dall'altra (non che sia stato un dramma ma alla fin fine non ha mai significato molto altro) forse allora non ha molto senso dargli tutta questa importanza ... ok libero pensieri finiscono ... alla prossima ...

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  5. Concordo ma premetto che tra tutti i problemi che ha l'Italia, a mio avviso, il crocifisso nelle aule e' l'ultimo di essi.

    In ogni caso questa del crocifisso (e, ancor piu', dell'ora di Religione che non e' "Religione" ma "Religione Cattolica") mi ha sempre lasciato perplesso. Come mai in un paese dalle molte anime e dalle mille idee si impone ancora un simbolo di parte? Dopo queste ultime polimiche ho avuto la mia risposta: perche' e' tradizione.

    Benissimo. Anche il fascio littorio e' tradizione, anche l'omicidio d'onore e' tradizione, anche il salasso e' tradizione, anche dare i cristiani in pasto ai leoni e' tradizione ... e non scordiamoci: anche la Mafia e' tradizione! Le tradizioni cambiano, si evolvono e mutano: le tradizioni odierne non ci arrivano dal Pleistocene ma sono quelle che hanno sostituito quelle precedenti. E allora che ne direste se inserissimo il rispetto delle idee altrui tra le nostre tradizioni?

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  6. Hai perfettamente ragione mi piacerebbe!
    Però rimango della mia idea: il crocifisso va tolto proprio per rispetto. Aggiungerei che forse, partendo da questo pur piccolo punto, potremmo almeno iniziare ad avere nuove tradizioni. Forse il rispetto è stato dimenticato perchè è sempre stato dato per scontato? Mah..."Ai posteri l'ardua sentenza", come diceva Manzoni...Speriamo di non fare la stessa fine di Napoleone però!!
    P.S. posso sapere come hai trovato questo "esclusivissimo" (nel senso che non ci viene nessuno..) blog?
    Viola

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  7. "Però rimango della mia idea: il crocifisso va tolto proprio per rispetto."

    Concordo: e' la tesi che cercavo di sostenere.
    Per quanto riguarda come sono qui devi parlare con il Cacio: e' colpa sua.

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  8. ma sei il sig. Carlo? che bello! ma ti devi firmare sig carlo :)

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  9. Ti piace la musica Viola? se sì ti consiglio di "ascoltare" il mio post su un'altra diatriba similare proprio di questi giorni. Per inciso, io quando vado in un paese arabo metto il velo e rispetto le regole per entrare nella moschea o nei luoghi sacri, e penso che questo sia logico non intransigente, non inorridisco di fronte a simboli religiosi che non mi rappresentano, ma non voglio neppure convincere nessuno a tollerare i simboli che invece per me hanno un significato.

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  10. Scusami..noon ho capito quale sia la tua opinione però!Ho capito che sei credente e che per te i tuoi simboli sono , giustamente importanti ma non ho capito se secondo te sia giusto o no tenere il crocifisso per quanto riguarda tutti..
    p.s rispetto tutte le regole del luogo sacro in cui mi trovo ma il velo non lo metto per strada.la strada è di tutti non di un gruppo di persone, i lughi sacri hanno regole a se stanti.

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